Domani scende in piazza la solita Italia. Quella che di mestiere protesta, si incazza, semplifica, odia. Quel pezzo di paese che ha bisogno costantemente di avere un nemico da distruggere e umiliare. Quella maledettissima “società civile” di cui, prima o poi, il centro-sinistra si dovrà disfare senza complessi e soggezioni alcune. Domani, se potete, mentre Antonio Di Pietro si auto-proclamerà “il leader dell’opposizione che lotta e non si arrende”, voi lettori di Diacoblog alzate gli occhi al cielo e ringraziate il Signore di essere delle persone per bene, civili, serie, pazienti, ragionevoli, piene d’amore. Del Cavaliere e dei suoi patetici nemici l’Italia è stanca, c’è urgente bisogno di un nuovo e più sofisticato materiale umano a cui inoltrare i nostri pensieri e bisogni. Lasciate perdere “la piazza”, e affollate le gelaterie, le arene, le biblioteche, i musei d’arte, le case di amici, le pinete, i parchi, i teatri, i mari. Rifugiatevi nella conoscenza, nella cultura, nella bellezza.
Dopo aver letto questo post nel suo blog, Pierluigi Diaco mi è definitavamente cascato sul cazzo. Tralasciando tutte le mie eventuali derivazioni politiche, non riesco a capire come si possa pensare di chiudere un articolo dedicato ad una manifestazione popolare con la frase "lasciate perdere e dedicatevi alla bellezza". Cosa vuol dire?! Che queste espressioni politiche, perchè la politica è della gente, sono da considerare nulle solo perchè sono volte a criticare lo schieramento politico a cui lui plaude (Giuliano Ferrara docet)? Allora va bene. Dedichiamoci alla bellezza. Crogioliamoci nella nostra nullità. Seppur bellissima. Perchè tanto le cose sono già state decise. E quelli che la pensano diversamente da noi non valgono un beneamato cazzo. Noi, nazione moderna.
1 commento:
m'è salito sul culo pure a me adesso!
bè ora torno nella mia splendida nullità
ciao ciao
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